6 Maggio 2021

La tana del Bianconiglio

Tutti i bambini, fin dalla prima infanzia, adorano nascondersi e rannicchiarsi dietro il divano o sotto il tavolo da pranzo, nell’armadio o sotto le coperte del lettone. È un gioco che risponde a un bisogno psicologico profondo e che è importante per la loro crescita.

E allora veniamogli incontro, creando una piccola tana tutta per loro!
L’angolino nascosto ha una valenza psicologica molto profonda; per i bambini è una seconda pelle, un piccolo nido in cui poter sperimentare un po’ di riservatezza, al riparo dallo sguardo dell’adulto ma pur sempre in un luogo sicuro. Per i più piccoli, rifugiarsi dietro al divano, o sotto al tavolo, magari in compagnia del giocattolo preferito, è un modo per connettersi con il loro io interiore, un luogo protetto dove si raccontano i segreti che nessuno deve sentire, uno spazio libero, separato dalla realtà.
I nascondigli che si possono costruire in casa per assecondare e sostenere questo loro bisogno sono tanti. Un bastone che regge un lenzuolo può trasformare il letto in una tenda canadese, così come un semplice drappo di stoffa teso tra due sedie o fatto pendere dal tavolo.
Anche un piccolo sottoscala può diventare un fantastico nascondiglio, con una tendina che lo “chiude”. Si può anche ricavare una nicchia in una stanza, fissando un bastone per tende e qualche tendina tra la spalliera del letto e un angolo del tavolo o attaccando una stoffa al ripiano di una libreria e sfruttando un angolo libero per mettere un grosso scatolone rovesciato a cui avremo ritagliato una “porta”. Un’altra soluzione pratica è l’acquisto di un tunnel gioco per bambini o una piccola tenda o tepee, magari da attrezzare con un morbido tappetino, dei cuscini e una lucina da comodino per i più piccini o una torcia per i più grandicelli.

Crescendo, la “tana” diviene anche un gioco di progettazione. Questo perché, tra i sei e gli undici anni, la personalità del bambino inizia a svilupparsi e a marcare un forte senso del Sé. I confini segnano metaforicamente quelli della sua vita interiore: qualcosa sta dentro, qualcos’altro sta fuori. Un altro aspetto importante è il senso di autonomia e di controllo che deriva dal disporre di un spazio “tutto suo” da condividere, eventualmente, con uno o più amici fidati. Tutti gli altri luoghi sono gestiti dagli adulti (case, scuole, uffici, strade, negozi, locali pubblici…), la tana quindi diventa l’unico luogo dentro il quale il bambino ha un’autogestione e un potere decisionale.

6 Maggio 2021 in Arredo

La tana del Bianconiglio

ITutti i bambini, fin dalla prima infanzia, adorano nascondersi e rannicchiarsi dietro il divano o sotto il tavolo da pranzo, nell’armadio o sotto le coperte del lettone. È un gioco che risponde a un bisogno psicologico profondo e che è importante per la loro crescita.
E allora veniamogli incontro, creando una piccola tana tutta per loro!
L’angolino nascosto ha una valenza psicologica molto profonda; per i bambini è una seconda pelle, un piccolo nido in cui poter sperimentare un po’ di riservatezza, al riparo dallo sguardo dell’adulto ma pur sempre in un luogo sicuro. Per i più piccoli, rifugiarsi dietro al divano, o sotto al tavolo, magari in compagnia del giocattolo preferito, è un modo per connettersi con il loro io interiore, un luogo protetto dove si raccontano i segreti che nessuno deve sentire, uno spazio libero, separato dalla realtà.
I nascondigli che si possono costruire in casa per assecondare e sostenere questo loro bisogno sono tanti. Un bastone che regge un lenzuolo può trasformare il letto in una tenda canadese, così come un semplice drappo di stoffa teso tra due sedie o fatto pendere dal tavolo.

Anche un piccolo sottoscala può diventare un fantastico nascondiglio, con una tendina che lo “chiude”. Si può anche ricavare una nicchia in una stanza, fissando un bastone per tende e qualche tendina tra la spalliera del letto e un angolo del tavolo o attaccando una stoffa al ripiano di una libreria e sfruttando un angolo libero per mettere un grosso scatolone rovesciato a cui avremo ritagliato una “porta”. Un’altra soluzione pratica è l’acquisto di un tunnel gioco per bambini o una piccola tenda o tepee, magari da attrezzare con un morbido tappetino, dei cuscini e una lucina da comodino per i più piccini o una torcia per i più grandicelli.


Crescendo, la “tana” diviene anche un gioco di progettazione. Questo perché, tra i sei e gli undici anni, la personalità del bambino inizia a svilupparsi e a marcare un forte senso del Sé. I confini segnano metaforicamente quelli della sua vita interiore: qualcosa sta dentro, qualcos’altro sta fuori. Un altro aspetto importante è il senso di autonomia e di controllo che deriva dal disporre di un spazio “tutto suo” da condividere, eventualmente, con uno o più amici fidati. Tutti gli altri luoghi sono gestiti dagli adulti (case, scuole, uffici, strade, negozi, locali pubblici…), la tana quindi diventa l’unico luogo dentro il quale il bambino ha un’autogestione e un potere decisionale.